Nell'ambito del progetto "Dolci letture in biblioteca", il giorno 26/11/09 il nostro istituto ha organizzato, presso l'attigua sala "S.Caterina", un incontro col prof. Rocco Ronchi, docente di filosofia presso le università di Milano e L'Aquila, sul tema "IL MESTIERE DEL FILOSOFO".
Hanno partecipato le classi quarte e quinte, più alcune classi terze, oltre al dirigente, vari insegnanti e personale non docente.
In tutte le classi ci sono stati momenti preparatori all'incontro, ( in considerazione anche del fatto che la filosofia non è materia del curricolo degli istituti professionali) , in diverse di esse si sono svolte vere e proprie lezioni introduttive.
L'iniziativa è stata illustrata da una serie di locandine ideate e prodotte materialmente dai ragazzi, con le quali è stata adibita una mostra, aperta alle visite esterne.
La partecipazione è stata positiva, come testimoniano anche le domande rivolte al prof. Ronchi, al termine della sua esposizione, di cui si dà qui di seguito una breve sintesi.
in sintesi...
"Se nella nostra società esiste qualcuno che di mestiere fa il filosofo, evidentemente esiste un bisogno di tale mestiere e dunque un bisogno di filosofia. Possiamo su questo tema porci alcuni interrogativi :
1) in cosa consiste tale bisogno ?
2) chi è il committente di questo mestiere?
3) quali sono gli " strumenti" di questo mestiere? 4)qual è il prodotto del fare filosofico ?
Proverò a dare brevi risposte a tali questioni.
1)Il bisogno che la filosofia cerca di soddisfare è quello di orientamento nella vita sociale , la stella che essa cerca di seguire è quella della VERITA' : si potrebbe affermare che compito della filosofia è quello di aiutare ad ORIENTARSI NELLA VERITA' , compito tanto più significativo in una società come la nostra, che non ritiene più di avere verità "certe", quelle derivate dalla tradizione, una società insomma priva di punti di orientamento fissi.
2)Committente del filosofo è allora l'intera società, che ha bisogno di un "luogo" dove venga affrontato il problema dell'orientamento, bisogno tanto più profondo quanto più la società vive una CRISI rispetto alle certezze tramandate dalla tradizione.
3)Strumento essenziale del filosofo è la MERAVIGLIA, lo STUPORE per la realtà che ci circonda, che spingono il filosofo ad interrogarsi, a farsi delle domande e riflettere sulle risposte che fino a quel momento sono state date : egli, insomma , PROBLEMATIZZA le risposte che la tradizione ci ha tramandato, tutto ciò che si considera "ovvio", non nel senso di rifiutare tali risposte, ma di riflettere sul fatto se siano ancora valide, se non debbano essere cambiate. Altro strumento fondamentale del filosofo è il DIALOGO, il CONFRONTO , che sono essenziali in una società non completamente dominata dalla tradizione. Se invece domina incontrastata la tradizione, c'è solo ripetizione, c'è un conformarsi a "verità" già stabilite. E poi : il LIBRO, che permette un dialogo che resiste attraverso il tempo e lo spazio, che permette cioè di dialogare con uomini lontani o di altre generazioni, il libro come memoria che non si cancella, come memoria condivisa ; la SCUOLA , da intendersi come OZIO in senso platonico, cioè nel senso del filosofo greco Platone. Qui occorre capirsi bene : la scuola per Platone è il luogo dove si "perde tempo", non ovviamente in senso letterale, ma nel senso che in essa non si segue semplicemente l'interesse immediato ( "oggi mi va di fare questo....") oppure ciò che è utile ("studio per potere poi fare questo tipo di lavoro...."), ma si cerca di soddisfare il profondo bisogno di sapere, di trovare delle risposte, che ciascuno ha dentro di sé.
4) Il prodotto del fare filosofico è costituito dai CONCETTI, che sono elementi che ricostruiscono la realtà utilizzando la RAGIONE , infatti l'orientamento di cui si è parlato e che il filosofo cerca di costruire è un ORIENTAMENTO RAZIONALE, cioè un orientamento costruito con l'uso della ragione."